INTERROGAZIONE n. 118 del 21/12/2015
Interrogazione n.118/10^ di iniziativa del Consigliere C. GUCCIONE recante: "In ordine al contratto integrativo decentrato aziendale del personale dirigente della Giunta regionale"

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
la Giunta regionale con deliberazione n. 480 del 24 novembre 2015 ha approvato, su proposta dell'assessore, prof. Antonio Viscomi, la "Autorizzazione alla sottoscrizione definitiva del Contratto(i) integrativi decentrati aziendali (CIDA) del personale dirigente della Giunta regionale - parte normativa anno 2013-2015 e parte economica anni 2013 e 2014";
la deliberazione successiva, n. 487, sempre del 24 novembre 2015, ha inteso perfezionare la "Approvazione (la) Relazione sulla performance 2014";
la delibera 480/2015 presenta delle palesi violazioni di legge, atteso che con la medesima verrebbe grossolanamente attribuita al contratto decentrato per la dirigenza la potestà di disciplinare istituti riservati, a mente dell'art, 40, comma 3 quinquies, del vigente d.lgs. 165/2000, alla contrattazione nazionale ovvero a specifici precetti legislativi, pena la nullità delle relative clausole;
per altro verso, e più esattamente in relazione alle indennità dirigenziali per incarichi conferiti dall'Amministrazione regionale, la stessa deliberazione disciplinerebbe, per assurdo, quanto già disciplinato e riservato a livello di contrattazione nazionale, che rintraccia la relativa sintesi nel CCNL;
la delibera n. 487/2015 individua una percentuale di valutazione del personale dirigenziale da doversi determinare attraverso "il livello di implementazione di una banca dati" ordinariamente utilizzata per il monitoraggio dei tempi d'uso di perfezionamento dei procedimenti;
la deliberazione 487/2015, nella parte riguardante il ricorso alla metodologia valutativa dell'operato dei dirigenti, rinvia il tutto agli esiti determinati da un sistema informatizzato venduto alla Regione dal Formez, con annesso consulente;
siffatta metodologia è fortemente pregiudizievole, sul piano della certezza della causa cui ogni erogazione di risorse pubbliche dovrebbe fare riferimento, della verità necessaria per pervenire ad una valutazione obiettiva delle prestazioni prese a riferimento per la definizione delle performance assicurate dal personale dirigente. Ciò in quanto il detto sistema Formez ha la negativa caratteristica di alimentarsi attraverso i dati liberamente inseriti dai singoli operatori destinatari della valutazione. Una sorta di autogenerazione del prodotto finale, senza peraltro alcuna previsione che ne documenterebbe i tempi di imputazione, atteso che la procedura non richiede neppure l'acquisizione di un numero di protocollo iniziale che distinguerebbe e certificherebbe l'istanza. Un adempimento, quello imposto ai singoli dirigenti, che è, tra l'altro, del tutto simile ad altra procedura di caricamento dati in essere a diversi livelli dipartimentali;
alla luce delle precedenti osservazioni, accertato che l'autoreferenzialità della precisata procedura è direttamente propedeutica alla valutazione dei dirigenti medesimi, anche in materia di trasparenza e anticorruzione, si perviene alla deduzione della inutilità della medesima procedura, ma anche delle violazioni delle comuni regole dell'obbligo di rendere le dovute comunicazioni ai cittadini, titolari assoluti del diritto di verifica democratica. Ciò in quanto il percorso e le determinazioni finali non sono affatto consultabili dall'utenza, reale beneficiaria delle informazioni tendenti a rendere trasparente l'operato della pubblica amministrazione;
tutto ciò, unitamente alla duplicazione dell'inutile imputazione dei dati, costituisce ingiustificato incremento della spesa con relativo danno all'Erario;
Per sapere:
quali iniziative intenda intraprendere per rimediare a quanto evidenziato e ripristinare le migliori regole burocratiche e comportamentali funzionali a rendere l'Istituzione regionale un esempio di trasparenza e buona amministrazione.

Allegato:

21/12/2015
C. GUCCIONE